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Puntualizziamo - Teramo - Milano

Vista in TV

- Teramo fa ultralercio ma ha una cosa che a Milano manca totalmente: la "right way", la filosofia secondo la quale si gioca a basket nel modo giusto e dove ogni giocatore viene sfruttato per quello che sa fare meglio.

- Lasciando da parte l'imperscrutabile questione Nicholas (sommesso consiglio ai tifosi milanesi: anche se Natale è passato, regalate a Scariolo un DVD di una partita a caso del Drew biancoverde), la frequenza con cui la palla arriva in post basso a Bouroussis è imbarazzante. Le modalità poi...

- Ma anche no! Perchè lasciare da parte la questione Nicholas? Il sempre più intristito prodotto di Maryland oggi ha avuto tre bocce piedi per terra e, incredibile!, le ha imbucate tutte, si è "creato" cinque tiri e li ha sbagliati tutti. Ha giocato tre p'n'r in movimento e ha lasciato andar via tre gemme (per i due greci e per Radosevic), ne ha giocati una miriade in punta da fermo e ha perso bocce a ripetizione, fermato l'azione, ripassato indietro la palla. Il mistero su come usarlo si fa sempre più fitto, per fortuna che a risolverlo c'è S-Square, dipanamatasse per eccellenza.

- Ricci, gran maroni. Più nove Teramo, arancia in mano, rifiuta il passaggio a Dee Brown, nonostante l'americano mancava solo lanciasse dei fumogen: la palla la porta di là lui. Fallo subito da Rocca e l'americano più musicale del campionato (UFN cit.) è costretto ad annodarsi la lingua.

- Strano che oggi Pozzecco abbia taciuto sull'ottimo impatto del quintetto italiano (Filloy, Giachetti, Gentile, Melli, Rocca) vestente biancorosso lombardo. Mancava solo che segnassero nel loro canestro e poi avrebbero chiuso il cerchio.

- Brandow Brown: inchino. Per tutto. E basta. Di contro, se Lulli almeno ha l'alibi dell'età, a Green che è successo? Mai stato un fenomeno ma questo giocatore non ha niente da spartire nemmeno con l'onesto gregarione che comunque sapeva il fatto suo in quel di Tel Aviv.

by the fire bug

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