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Ciao Paolone...



Ciao Paolone...questo è il ricordo di Slam e BC...fatti valere nel quintetto celeste!

C'è una squadra nel cui roster non vorremmo mai aggiungere un nuovo giocatore, c'è una squadra che ci ha strappato grandi giocatori e grandi uomini ma non a suon di dollari o euro ma con il suo tragico e innarrestabile richiamo; la squadra del Paradiso ha deciso di aggiungere tra le sue fila anche Paolo Barlera dopo averci scippato già Malagoli, Ancilotto, Ravaglia, Ford e tanti altri che nel cuore di noi sportivi, malati di quella palla arancione, vivono e vivranno per sempre grazie alle emozioni che ci hanno regalato e non solo quando vestivano la canotta ma anche quando scendevano tra noi appassionati con i loro sorrisi.
Il sorriso; è questo che ricordo personalmente di Paolo ma che ho potuto constatare ricordano un pò tutti quelli che hanno avuto la fortuna di conoscere questo ragazzone. Sempre educato e sin troppo calmo: la classica definizione "gigante buono" non poteva aver miglior esempio esplicativo se non proprio in Barlera. 216cm con un corpaccione che lo fece diventare sin da giovanissimo un prospetto di interesse addirittura a livello internazionale visto le mani dolci, la sua dedizione e una sete di imparare che non aveva confini. Nel 1999 con il suo compagno David Brkic guidò le giovanili della Virtus alla vittoria del campionato nazionale under 17 ed ebbe la possibilità di approdare nel roster della prima squadra di quella Bologna spaziale dove si allenò con alcuni dei migliori giocatori in Europa in quelle stagioni. Era considerato uno dei più promettenti elementi nazionali, presenza fissa nelle rappresentative nazionali Paolo, nonostante non avesse l' indole del "fighter" sotto i tabelloni, sembrava un predestinato con tanto di scout americani che ne seguivano i progressi con molto interesse. Purtroppo nel 2000 arrivò, dopo le prime avvisaglie di problemi fisici, una diagnosi tremenda: leucemia. Una parola che detta a un giovane con una vita davanti può distruggere fisicamente e mentalmente. Ma sin da subito si comprese che il carattere di questo "gigante buono" non era facile da scalfire, infatti dopo una stagione praticamente di innatività nel 2001 esordì nella massima categoria con la canotta dei bianconeri e la stagione successiva la Virtus decise di mandarlo a "farsi le ossa" nella vicina Castelmaggiore in quella che era ancora l' A2. Nonostante mancasse la consacrazione definitiva la sua voglia di lottare e di impegnarsi, caratteristica che gli verrà sempre riconosciuta, gli permise anche di esordire a referto in nazionale in uno scrimmage in Grecia nel 2002. La stagione successiva ripartì ancora dalla provincia bolognese ma purtroppo verso la conclusione della stagione fu obbligato a fermarsi nuovamente per problemi fisici e quindi ritornò alla Virtus. Complice la radiazione e l' avvento di Sabatini si ritrovò come capitano "simbolo", data l' impossibilità a giocare. Visto che il suo amore per quella canotta e la sua voglia di lottare erano la rappresentazione perfetta di una società che nonostante mille difficoltà non voleva mollare ed era decisa a rialzare la testa, lui e la sua Virtus erano in perfetta simbiosi.
Poi arriva il giorno in cui bisogna mettersi di nuovo in gioco, anche se nel suo caso sembra difficile pensare come sia possibile mettersi ulteriormente in gioco visto cosa stava affrontando. Scaduto il suo contratto con la Virtus e dopo due anni di lontananza dal parquet Paolo firma con l' Angelico Biella. Sale in Piemonte per cominciare una nuova carriera e per la prima volta lontano da casa. Il suo ingaggio lascia un pò perplessi quelli che pensavano che la sua carriera fosse già terminata e anche questa volta Barlera smentisce chi credeva di aver di fronte un ex-giocatore estremamente sfortunato e si ritaglia il suo spazio alle spalle di uno dei migliori lunghi italiani di questo decennio come Alessandro Frosini e allo statunitense Taylor Coppenrath, ed è curioso che la prima volta che tocca la doppia cifra in carriera lo fa proprio contro la sua Virtus mettendo a referto 11 punti. Il campionato dei biellesi è di alto livello, riescono anche a centrare i play-off e quindi impegnare sempre la Virtus Bologna sino a gara-5 prima di essere eliminati; in estate Recalcati, dopo averlo seguito per tutta la stagione con interesse, vista la scarsità di centimetri con passaporto italiano, decide di convocarlo per una serie di amichevoli della nostra nazionale in terra cinese. Per molti, essendo solo un torneo a margine con la nazionale infarcita di seconde linee, questo evento passa in secondo piano ma pensare adesso che un ragazzo malato di leucemia arrivi grazie alla sua volontà inossidabile a vestire la casacca azzurra fa riflettere sul carattere di questo ragazzone con un cuore da vero gladiatore. Nel frattempo rinnova con Biella e questa volta si trova davanti Kevin Pinkney e Brandon Hunter ma comunque il suo piccolo ruolo lo copre sempre con la massima dedizione e impegno, togliendosi anche la soddisfazione di portare il suo buon contributo alla vittoria dei piemontesi contro l'Olimpia Milano. La stagione è meno soddisfacente di quella precedente e l'Angelico questa volta resta fuori dai play-off. Scaduto il contratto Paolo riprende la strada di casa e ritorna alla corte di Sabatini, qui però termina la sua carriera cestistica e dopo la preparazione cerca di rendersi utile in qualche allenamento ma purtroppo è l'epilogo di una carriera decisamente sfortunata che avrebbe potuto portare Paolo a ben altri livelli e soddisfazioni che la malattia ha impedito in maniera determinante. Purtroppo qui ci vorremmo fermare e dire con dispiacere che è finita solo la vita agonistica ma dopo alcune voci circolate in estate che dicevano di un peggioramento del suo quadro clinico arriviamo alla triste notizia che giovedì 17 dicembre ha scosso un pò tutti; Paolo ha fatto il "quinto fallo" e ci ha lasciato dopo una grande partita dove ha lottato come un vero leone ma in cui non è riuscito a stoppare l'avversario più terribile e tremendo che alla fine se l'è portato via. Riposa in pace "gigante buono", il tuo sorriso accompagnerà sempre chi ti ha conosciuto e lassù ricordati che non c'è malattia che può fermarti e quindi fatti valere nel campionato del Paradiso.

by Lorenzo Belli, che ha raccolto il pensiero di tutti noi.

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