0

Cresce la piccola Leonessa.


Sono già passati 365 giorni da quando nella savana del basket italiano, infestata da estromissioni eccellenti e trasferimenti di sedi, oltre alle ormai tristemente consuete scomparse di piazze più o meno storiche, veniva alla luce in quel di Brescia una nuova creatura. Grazie al passaggio di diritti della morente Juvi Cremona nasceva infatti la Leonessa Basket Brescia. Questa lieta novella riportava la pallacanestro nella città lombarda, dopo una lunga ed estenuante attesa che aveva obbligato gli amanti della palla a spicchi ad emigrare nelle tante piccole realtà della provincia che permettevano di vivere ancora le emozioni che solo questo sport può regalare e che soprattutto avevano tenuto accesa una fiammella di passione cestistica anche in una cittadina che per 13 lunghi e infiniti anni era rimasta confinata al di fuori della mappa geografica del basket nostrano.

Appena aperto gli occhi la Leonessa ha visto subito un certo scetticismo dato che il pensiero più ricorrente era “è una società che non ha tifosi e alcun seguito...” ma da buon animale fiero e orgoglioso si è alzata sulle sue esili zampette e si è incamminata verso un campionato difficile, forse il più complicato in assoluto, come quello della serie A dilettanti. Un paio di eccellenti colpi di mercato, Musso e Rezzano in primis, per solleticare la fantasia di quelli “che se intendono” che uniti al classico mix di esperti, Alberti e Quaroni, e giovani rampanti, Crow e Maggio, servono per andare al ritiro di pre-stagione con una città che osserva incuriosita l' evolversi di questa repentina crescita.
Dopo le amichevoli di preparazione si arriva al “battesimo” vero e proprio, il 3 settembre 2009, nel primo turno della “Summer Cup”; si gioca al Pala San Filippo e i primi avversari, appunto per creare la giusta suggestione, non possono che essere i “vicini” di casa veronesi reduci da una promozione sul campo; la prima sorpresa arriva dal folto pubblico presente per un match relativamente di poca importanza sportiva ma di fondamentale rilevanza per quello che riguarda il basket bresciano e quando parte la storica “intro music” che accompagnava le squadre degli antichi fasti della A, sul parquet l' emozione di chi aveva vissuto quegli anni è tangibile anche da chi era agli esordi con il mondo biancoblu; manca solo il lieto fine, vince Verona per 62-50, ma almeno il primo passo è stato fatto: una squadra che rappresenta la città è tornata a calcare le tavole di un parquet.
Si deve aspettare fine mese per iniziare il campionato, la prima avversaria è l' ambiziosa Trento che viene letteralmente spazzata via e l' entusiasmo cresce a vista d' occhio per questa nuova realtà che inizia quindi con il piede giusto la pericolosa avventura nella giungla della categoria principe della LNP.
Dopo il ko di Ozzano e un turno di riposo, il basket locale vive una settimana da sogno: la domenica il giovane Crow a fil di sirena beffa Treviglio regalando un derby dalle mille emozioni e il venerdì successivo è Quaroni a graffiare Verona che trascinata dal suo “panterone” Gueye, che sbrana la retina lombarda con 35 punti, mette paura ma torna a casa sconfitta lasciando un San Filippo in estasi ed ebbro di gioia per una vittoria che lancia subito i ragazzi di Furlani nella parte più nobile della classifica. Zona alta della graduatoria che viene difesa con i denti e con le unghie nonostante i primi segni della cattiva sorte che accompagnerà un po' per tutta la stagione i bresciani, si parte con l' epidemia di influenza che falcidia la squadra e si proseguirà con un impressionante fila di stop, più o meno brevi, che faranno sì che a fine stagione i soli Rezzano e Crow siano sempre stati a referto. La grande capacità di lottare in ogni situazione diventa il marchio di fabbrica insieme alla lucidità nei finali caldi che consente alla Leonessa di piegare in volata parecchie avversarie mantenendo cosi inviolato il parquet casalingo per tutto il 2009, con un girone di andata che registra solo 4 sconfitte in campionato con Forlì, Fortitudo, Omegna e Ozzano e che pone la Leonessa sul quarto gradino della classifica al giro di boa.
Anno nuovo e nel caso dei bresciani, purtroppo, vita nuova. Si sorride per le casse della società dato che arriva un nuovo e importante main sponsor come la Centrale del Latte, ma si piange sul parquet dato che dopo aver espugnato il Pala-Trento si deve registrare l' infortunio che mette fuori dai giochi per un po' il totem e anima della retroguardia Paolo Alberti per una frattura al pollice della mano sinistra; la partita seguente è uno spot per la pallacanestro dato lo spettacolo che regalano Brescia e Ozzano, con la vittoria degli emiliani negli ultimi secondi di gioco, ma quella che seguirà è una debacle totale per il team biancoblu; l' arrivo da Casalpusterlengo del giovane talento Wojciechowski non basta: Treviglio, Castelletto Ticino e Forlì fanno del San Filippo terra di conquista facendo scivolare la Centrale del Latte nel cuore di una classifica strettissima e addensando le prime nubi sulla testa di una Leonessa alle prime difficoltà della sua breve vita a cui si aggiunge un ulteriore pizzico di sfortuna dato che il rientro di Alberti coincide con il ko del capitano Quaroni, stesso dito, stessa mano del pivot milanese e quindi nuovi problemi per Furlani che passa dall'avere una squadra sbilanciata sugli esterni ad avere a disposizione un team con una batteria di lunghi di primo livello e più di qualche difficoltà nella rotazione dei “piccoli”.
La prima reazione arriva a Montecatini dove contro una squadra che non aveva molto da chiedere al campionato arriva un'abbondante vittoria ma la vera medicina arriva 7 giorni dopo al San Filippo; l' avversaria è la “corazzata” Omegna che dopo una partenza disgraziata si è rimessa sui binari giusti per competere ai massimi livelli. Il match è una pioggia di emozioni intense che trovano l' apice quando a fil di sirena Musso insacca la parità portando i suoi al supplementare in una partita che sembrava già persa e che nei 5' di extra-time si tinge di biancoblu. Un buon finale di stagione permette di risalire la graduatoria centrando in anticipo di 3 giornate l' obbiettivo stagionale, ovvero la qualificazione ai play-off, e quindi di prepararsi al meglio per “l' evento”. L' 11 aprile infatti sul campo bresciano arriva nientemeno che la Fortitudo Bologna, il colpo d' occhio è notevole con un Palas gremito e una Leonessa che per 20' mette sotto i ben più quotati avversari prima di essere domata dal “killer” Malaventura che a 16” insacca una tripla con un quoziente di difficoltà immenso e assicurando ai suoi la W per 69-65, ma le buone notizie che provengono da Riva del Garda dove la diretta rivale per la quarta piazza Omegna cade, tiene viva la speranza di centrare il favore campo al primo turno della post-season; speranza resa vana dalla clamorosa sconfitta patita a Osimo nel match conclusivo della regular-season che la Leonessa chiude al quinto posto con 32 punti frutto di 16 vittorie e 12 sconfitte nei 7 mesi di campionato.
I play-off vedono la Centrale del Latte sfidare la Paffoni Omegna nel primo turno, la serie è combattuta e fa registrare la vittoria dei rosso-verdi in gara-1 a Verbania; nonostante le buone prestazioni di Musso e Maiocco alla fine prevale la classe di Carra e compagni. Gara-2 è al San Filippo di mercoledì che viene invaso dagli omegnesi mentre parecchi bresciani si lasciano “distrarre” dal match di ritorno di Champions League tra Inter e Barcellona e mancano clamorosamente la più bella prova di orgoglio dei ragazzi di Furlani; una squadra stremata lotta per 40' buttando il cuore davvero oltre il proverbiale ostacolo; l' attacco non gira e quindi nel finale ci si affida a una commovente difesa che mette il lucchetto al proprio canestro e quindi ci si invola a vincere negli ultimi secondi con Rossetti che si mette i panni del super eroe per l' ultimo ruggito stagionale della Leonessa; la gioia di aver regalato una vittoria cosi prestigiosa è tanta ma il dispendio si energie è stato enorme e il sabato la Paffoni manda, senza batter ciglio, i titoli di coda per la Centrale del Latte.
Termina così la prima avventura di questa coraggiosa Leonessa che ora si prepara a puntare in maniera decisa al grande salto verso il professionismo e l' ingaggio di Ario Costa come nuovo direttore generale è stato il primo passo verso il nuovo campionato da affrontare con la giusta grinta, quella degna di un grande felino pronto a cacciare la propria preda che in questo caso di chiama Legadue. Auguri alla Leonessa che cresce in fretta ma vuole diventare sempre più forte, pericolosa e importante nella temibile savana del basket italiano.

Nessun commento:

Posta un commento