Si intravede il traguardo finale per questi Mondiali, entriamo nella fase caldissima della manifestazione con le semifinali che sanciscono chi si giocherà il titolo, le partite sono a dir poco interessanti, è il momento per i giocatori di dare tutto quello che hanno.
Lituania vs Usa
La partita si apre sotto una buona cornice di pubblico, anche se il pienone ci sarà solo in serata per il gran gala della nazionale turca. La Lituania sembra proseguire il lavoro svolto nei quarti con l’Argentina con Javtokas che mette in evidenza tutte le lacune nel centro area statunitense, dove a battagliare c’è il solito Odom che fa quel che può, mentre Durant è la solita macchina da canestri (chiuderà il primo quarto con 17 punti su 23 totali!). I primi 5 minuti vedono in vantaggio i baltici per 12-11, ma nei secondi 5, complici le mani americane su ogni linea di passaggio, ed un Iguodala che annulla Kleiza, non vedono letteralmente più il canestro finendo a 12 punti segnati e sotto di 9.
Nel secondo quarto la Lituania va sotto addirittura di 15 punti sul 29 a 14, ma grazie ad un ottimo Pocius, che chiude il primo tempo a 11 punti, si riporta sotto di 8 sul 33-25, nonostante non segni mai da tre punti, cosa che li limita molto. Il solito Durant con la collaborazione di Westbrook la ricaccia a meno 15 alla fine del primo tempo sul 42-27, con gli americani che a parte la loro stella non hanno fatto un singolo canestro nè dalla grande, nè dalla media distanza, e questo è preoccupante.
Nel terzo quarto la squadra baltica torna a segnare da 3 punti specialmente con Maciulis, ma gli statunitensi ribattono colpo su colpo andando sempre al piccolo trotto. Durant fa "solo” 5 punti, ma ci pensa Odom a dargli una mano, nel frattempo Kleiza non entra ancora in partita e per fortuna Delininkaitis in finale di terzo quarto tiene a galla i suoi sul 65-53.
L’ultimo quarto non regala grandi emozioni, gli USA rimangono in saldo controllo della gara come tra l’altro hanno fatto per l’intera gara, nonostante i lituani provino a rientrare sprecando però occasioni per scendere sotto la doppia cifra di svantaggio. Durant arrontonda il suo bottino a 38 punti conditi da 9 rimbalzi, Odom va in doppia doppia con 13 punti e 12 rimbalzi, mentre un positivo Westbrook, che dà sempre energia e atletismo venendo dalla panchina, si ferma a quota 12. Dall’altra parte il miglior realizzatore è Javtokas a quota 15 punti; Pocius, nullo nel secondo tempo, ne mette 13; Kleiza, meraviglioso per tutta la manisfestazione, oggi non è mai entrato in partita. Finisce 89-74 per la squadra guidata dal coach di Duke.
Nel secondo quarto la Lituania va sotto addirittura di 15 punti sul 29 a 14, ma grazie ad un ottimo Pocius, che chiude il primo tempo a 11 punti, si riporta sotto di 8 sul 33-25, nonostante non segni mai da tre punti, cosa che li limita molto. Il solito Durant con la collaborazione di Westbrook la ricaccia a meno 15 alla fine del primo tempo sul 42-27, con gli americani che a parte la loro stella non hanno fatto un singolo canestro nè dalla grande, nè dalla media distanza, e questo è preoccupante.
Nel terzo quarto la squadra baltica torna a segnare da 3 punti specialmente con Maciulis, ma gli statunitensi ribattono colpo su colpo andando sempre al piccolo trotto. Durant fa "solo” 5 punti, ma ci pensa Odom a dargli una mano, nel frattempo Kleiza non entra ancora in partita e per fortuna Delininkaitis in finale di terzo quarto tiene a galla i suoi sul 65-53.
L’ultimo quarto non regala grandi emozioni, gli USA rimangono in saldo controllo della gara come tra l’altro hanno fatto per l’intera gara, nonostante i lituani provino a rientrare sprecando però occasioni per scendere sotto la doppia cifra di svantaggio. Durant arrontonda il suo bottino a 38 punti conditi da 9 rimbalzi, Odom va in doppia doppia con 13 punti e 12 rimbalzi, mentre un positivo Westbrook, che dà sempre energia e atletismo venendo dalla panchina, si ferma a quota 12. Dall’altra parte il miglior realizzatore è Javtokas a quota 15 punti; Pocius, nullo nel secondo tempo, ne mette 13; Kleiza, meraviglioso per tutta la manisfestazione, oggi non è mai entrato in partita. Finisce 89-74 per la squadra guidata dal coach di Duke.
Serbia vs Turchia
Le mani sapienti di Teodosic, le magie del solidissimo Savonovic, la concretezza di Keselj e il contributo sotto canestro di Perovic fanno sì che la Serbia conduca le danze anche nel secondo quarto. Guler prova a dare la scossa con la sua energia ma è bloccato ben presto da 3 falli di cui uno almeno dubbio (gli arbitri molto spesso dimenticano che il gioco deve essere fatto scorrere quando ci sono contatti veniali), cosi la Turchia, che sbaglia liberi e perde troppi palloni ingenuamente non riesce mai a prendere il ritmo delle scorse partite, chiudendo il primo tempo sotto 42-35.
Nell’apertura del secondo tempo la squadra turca si rifà sotto con le triple di Turkoglu e Onan che fissano il punteggio sul 46 pari, ma la reazione serba è quella di una squadra ormai rodata a livello internazionale e Teodosic dimostra di sapersi esaltare quando la gara si fa dura con punti e assist, ben coudiuvato da Keselj e Krstic. L’unica nota negativa rimane Velickovic, completamente fuori partita (può succedere, ha sempre 23 anni). La squadra ospite va avanti 54-46 ma la controreazione dei padroni di casa non si fa attendere: rientrano a meno 1 sul 56-55 con un grande Arslan molto ispirato, anche se sembra sempre che manchi qualcosa. Il gioco non scorre fluido e gli errori sono troppi sia al tiro che nei passaggi, Ilyasova non entra mai in partita, e infatti il sorpasso non avviene, con i solidi serbi che chiudono il terzo quarto sul 63-60 e con un Teodosic a quota 9 assist.

mondiale fatto dal lungo del Real Madrid. Questa volta la Turchia grazie ad un Tunceri autore di 5 punti consecutivi prima in lay up e poi con una tripla dà il tanto agognato sorpasso sul 76-75, con una Serbia che cerca troppo insistentemente il tiro da 3 che finora non l’ha mai tradita (vedi Teodosic con la Spagna), ma che ora non entra più e si fa dura. La partita diventa avvincente, punto a punto: si entra nel minuto finale con la Turchia che guida 79-78. Sorpasso serbo di Keselj dalla lunetta dopo aver preso un clamoroso rimbalzo offensivo (80-79), turchi di nuovo avanti con Erden, che però fallisce il gioco da tre punti (81-80), controsorpasso con Velickovic servito sotto canestro (81-82). Mancano 4 secondi alla fine e incredibilmente sulla rimessa da metà campo Tunceri trova un’autostrada per andare ad appoggiare indisturbato, è l’ennesimo sorpasso, quello finale, quello che dà la finale, perché una stoppata di Erden su Velickovic impedirà ulteriori sogni di gloria per i serbi facendo esplodere tutto il palasport di Istanbul. La compagine slava esce da grandissima squadra, che potrà togliersi enormi soddisfazioni nei prossimi anni, ma ora è il momento della Turchia, che vuole portare a casa il trofeo che tutti i suoi tifosi sognano.
Finisce 83-82, 18 di Keseli da una parte e 16 di Turkoglu dall’altra, 13 punti e 11 assist per Teodosic.

La finale che la FIBA e tutta la nazione ospitante voleva è arrivata, doveva essere Turchia-Usa e cosi sarà, il
pronostico è veramente incerto, perché le semifinali hanno dato e tolto qualche certezza.
Dopo le prime due partite ci si era illusi che nonostante le assenze dei vari fenomeni molto decantati, la squadra di coach K potesse ugualmente offrire gioco, spettacolo, contropiede e centelli facili. Arrivando alla finale ci ritroviamo con una compagine che dipende dalla vena realizzativa dell’unico vero fenomeno che ha in squadra ovvero Durant (non era mai successo dal '92 che si dipendesse cosi tanto da un giocatore), con i playmaker che passano troppo tempo a palleggiare senza creare, che attacca male la zona, che a parte Odom non ha presenza in post basso, e che oggi soffrirà proprio in quella zona dove ieri Javtokas ha banchettato. Nonostante ciò hanno comunque una difesa asfissiante, Iguodala può togliere dalla partita Turkoglu (come ha fatto con Kleiza) e questo sarebbe un vantaggio non da poco. In più hanno un Westbrook che fisicamente può dominare il play avversario e fare le sue solite scorribande offensive.
I Turchi devono andare dove li portano le loro certezze: post basso con Asik o Erden che può finire o creare spazi per Ilyasova,Tunceri, Onan e Turkoglu per le triple, contropiede appena possibile da ogni palla recuperata correndo con i lunghi e mezzi lunghi, perchè a parte Iguodala gli altri non sono sempre impeccabili nel rientro difensivo. In più Arslan quando esce dalla panchina deve dare quella freschezza ed energia di vitale importanza ieri con i serbi, soprattutto nei momenti in cui le triple non entrano. Ci si aspetta un buon Ilyasova, mai entrato in partita nella semifinale, anche perché se stecca anche questa i suoi compagni faranno veramente fatica a stare dietro agli americani.
In sostanza una partita aperta ad ogni pronostico che regalerà sicure emozioni e molto divertimento, e anche punti, visto che le partite tanto attese in questi mondiale dal punto di vista del punteggio non hanno mai deluso.
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