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Mondiali Turchia 2010: fase a gironi in archivio

Doveva essere il Mondiale degli assenti, condizionato in negativo dalla mancanza di giocatori chiave in quasi tutte le nazionali di spicco, da Pau Gasol a Manu Ginobili, passando per Tony Parker e Sarunas Jasikevicius, solo per citarne alcuni. La fase a gironi, invece, ha dimostrato che l’assenza di molte stelle ha favorito l’equilibrio e l’incertezza, offrendo partite di una certa intensità e dagli esiti non scontati in partenza.
I campioni in carica della Spagna, per esempio, hanno già subito due sconfitte, contro una Lituania da applausi, nonostante le manchino i giocatori più titolati e contro la “schizofrenica” Francia (ha del clamoroso l’harakiri dei transalpini contro la Nuova Zelanda nell’ultimo turno). Gli uomini di Scariolo hanno evidenziato più volte un atteggiamento di supponenza, ai limiti dell’arroganza. Pancia piena dopo le vittorie degli ultimi anni? Il più in forma sembra Rudy Fernandez. Basterà negli ottavi contro gli ellenici, nella intrigante riedizione della finale di quattro anni fa?



Alla vigilia dei primi match degli ottavi, non è quindi facile trovare una favorita per la conquista del titolo mondiale.
Gli
Stati Uniti, imbattuti e fisicamente dominanti, sono in prima fila, ma la scelta di schierare giocatori che non hanno mai giocato insieme, può costar caro, come si è già visto nel match vinto di un soffio contro il Brasile, a cui è mancata la lucidità per fare il colpaccio. Durant e soci sono tutti giocatori simbolo delle loro franchigie NBA, ma in una partita secca possono tranquillamente essere battuti da nazionali più scafate. Rondo avrebbe fatto comodo, soprattutto per il suo spirito guerriero. Bene la Slovenia, eterna incompiuta, guidata sapientemente dai suoi “piccoli” eroi. Mi riferisco a Dragic, Lakovic e Becirovic. Il Brasile può essere la mina vagante del torneo, anche se spesso i verde oro hanno perso la bussola e vissuto sugli exploit dei singoli: Splitter, Huertas, Barbosa (a tratti irritante) e il mortifero Machado, che tira solo da 3, ma lo fa da Dio! Croazia tristemente ai minimi storici.

I padroni di casa della
Turchia hanno chiuso imbattuti un girone tosto, precedendo Russia e Grecia, ma probabilmente non hanno i mezzi per andare molto in là nel torneo, nonostante il fattore campo favorevole.

Sempre un piacere da vedere l’
Argentina, che ha nel solito sontuoso Scola il proprio faro, ben assistito da Prigioni e Delfino. La Serbia, guidata dal santone Ivkovic, si è aggrappata al talento sfrontato di Milos Teodosic e alla concretezza dei vari Savanovic e Velickovic, più che al totem Krstic (assente nei primi 3 incontri per via della “sediata” a Bourosis). Importante per la loro crescita è stata la vittoria di misura nel match che decideva la testa del girone proprio contro la Selección.

Negli
ottavi saranno questi gli accoppiamenti più stuzzicanti: 
Croazia-Serbia (più per motivi storici), Spagna-Grecia, Turchia-Francia e Argentina-Brasile.
Francesco Colussi



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