Dicevamo che il talento non mancava in questi Mondiali…
Il talento dei terribili ragazzi della Serbia Bjelica, Velickvovic, Savanovic, Keselj, ma soprattutto di Milos Teodosic, autore del canestro che andrà direttamente sulla copertina di questa rassegna iridata, una tripla da oltre 8m che manda in semifinale i ragazzi di Dusan Ivkovic; il talento del mai domo Juan Carlos Navarro, che ha provato fino alla fine a trascinare la Spagna, oppure il talento dei compagni di squadra Marc Gasol (ormai non più "fratellino di…" ma centro di livello assoluto) e Jorge Garbajosa (sempiterno, fantastico nella sfida con la ben più giovane frontline serba); il talento (e l'entusiasmo) della compagine turca, col santone Tanjevic in panchina e i vari Turkoglu, Ilyasova, Erdem, Gonlum&Co. a menare le danze e a esaltare i caldissimi tifosi di casa, completamente pazzi e innamorati per questa nazionale. Il talento c'è, e chi diceva il contrario fino ad ora è stato clamorosamente smentito.
Procediamo con una veloce analisi delle partite.
Serbia vs Spagna 92-89
Grande Serbia si era detto, e grande lo è stata davvero contro la nazionale campione in carica che esce sconfitta ma col pieno onore delle armi. Una Spagna che si è quasi sempre trovata ad inseguire i giovani serbi, partiti fortissimo trascinati dagli assist (il tiro sarebbe arrivato alla fine….) di Teodosic e dalle triple di Bjelica e Velickovic (nel primo quarto) e dai post bassi e dalle incursioni dei vari Krstic, Savanovic, Keselj (nel secondo); la carica iberica è lanciata dal solito Navarro, spina nel fianco costante per la Serbia (27 per lui alla fine), dall'energia e dalla solidità dei vari Reyes, Vazquez e Gasol. Su questa falsariga si chiude il primo tempo, punteggio 49-41 per i serbi.
Nel terzo quarto è la Spagna a partire forte tornando subito a contatto, dando così il via a una partita di sorpassi e controsorpassi vieppiù appassionanti ed emozionanti, una sfida bellissima tra due squadre indomite, con nessuna delle due che vuole cedere il passo all'altra; ogni minimo strappo è subito ricucito, ogni pallone è combattuto, non si regala niente, la posta in palio è altissima: tra i protagonisti manca l'attesissimo Rubio, il super-gregario Llull non demerita e si guadagna minuti, mentre sotto i tabelloni (e fuori la linea da 3) è l'eterno Garbajosa a tenere banco con canestri, rimbalzi e letture perfette. Dall'altra parte Teodosic comincia a mettere punti a tabellone nonostante i falli, mentre Keselj sembra non sbagliare mai. L'ultimo quarto è un continuo crescendo di emozioni, la parità regna sovrana fino a 3' minuti dalla fine quando gli sfrontati serbi vanno avanti 86-78, Sergio Scariolo è costretto a chiamare time-out e a guardare in faccia i propri giocatori per capire se ne hanno ancora per l'ultima rimonta. La reazione è quella tipica dei campioni ed è ovviamente l'ex trevigiano Garbajosa a mostrare la via andando a segnare e subendo fallo, seguito da Gasol e da Fernandez per 86-84. Uno degli eroi serbi, Keselj, completa la giornata di perfezione (5/6 da 3 per lui) con la bomba del +5, gelando il pubblico spagnolo. Navarro non ci sta, ribatte colpo su colpo e tiro da 3 su tiro da 3, 89-87. E' Marc Gasol a impattare sull'89-89 a 25" dalla fine.

Turchia vs Slovenia 95-68
L'altro quarto di finale è molto meno appassionante per noi osservatori esterni, la nazionale padrona di casa, guidata sul campo dai Turkoglu, Gonlum, Asik, Erdem e in panchina da Boscia Tanjevic, ha facilmente la meglio sulla Slovenia, che già altre volte ci aveva regalato incredibili miracoli, ma che stavolta nulla può contro l'armata turca che, sospinta da 15 mila persone festanti (e da un intero paese, caldo e appassionato), ha ben presto la meglio della resistenza slovena. Gran parte della partita si trasforma così in una celebrazione da parte dei tifosi dei propri beniamini (specialmente Turkoglu, a tratti osannato) mentre coach Tanjevic si permette ampie rotazioni.
Per quanto riguarda strettamente la partita, non si può non sottolineare lo strepitoso primo tempo giocato dai turchi, che tirano con percentuali vicine al 75% dal campo (frutto, bisogna dirlo, di un buonissimo gioco di squadra, che spesso porta i turchi ad essere a tu per tu con il canestro) e con una classica difesa "da squadra di Tanjevic", molto fisica sia sotto i tabelloni che sugli esterni, forzando spesso gli sloveni a tiri difficili. Il primo tempo è una sinfonia dei padroni di casa: 50-31.
Noi tifosi neutrali speriamo in una rimonta ospite nel terzo quarto, speranza che presto si rivela vana: i turchi fanno sul serio e non lasciano spazio. La morsa biancorossa si stringe, il vantaggio si dilata fino al 71-43 di fine terzo quarto, preludio di un quarto quarto di solo garbage time, con gli sloveni che tentano si salvare almeno la faccia, evitando la figuraccia. Si chiude nel tripudio turco questo secondo quarto di finale: 95-68.
I padroni di casa dovranno vedersela con la Serbia in una semifinale di altissimo interesse e che si preannuncia tra le più emozionanti, con due paesi dal tifo caldo a confronto, speriamo (e siamo sicuri) solo sportivo. Per la Turchia c'è la possibilità di vendicare una delle più grandi beffe sportive che abbia mai subito: fu l'allora Jugoslavia di Bodiroga, Scepanovic, Stojakovic, Gurovic, Rakocevic, Jaric, Tomasevic, allenata da Svetislav Pesic, a interrompere in finale il sogno turco di Eurobasket 2001 quando la Turchia, oggi come allora padrona di casa, dovette arrendersi agli allora jugoslavi (e oggi solo Serbi) e cedere il passo. Gli unici rimasti di quella squadra sono Onan, Tunceri e Turkoglu, e siamo certi che non hanno dimenticato quella sera di 9 anni fa...
Claudio Bonfiglioli
[Foto: http://www.fiba.com/]
Ottime sintesi!!!Grande Crazy!!!
RispondiEliminaTeodosic è in vendita? :D bel pezzo Crazy
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