
Da una parte una squadra che ha già capito dove può arrivare, all'alloro continentale, e che quindi cerca di amministrare le energie in vista di un cammino che in 18 giorni la potrebbe veder competere per 12 volte. Dall'altra una nazionale che, per la prima volta dal Mondiale 2006, ritorna ad avvertire la sensazione di avere un'anima: contorta, complicata, contradditoria ma un'anima.
I tre NBAers dimostrano per l'ennesima volta di essere tre ottimi giocatori che però non c'entrano nulla l'uno con l'altro, almeno con questo supporting cast. Tre magnifici attaccanti ma nessuno in grado di migliorare i compagni, per indole più che per voglia.
Pianigiani ha lavorato molto quest'estate sui meccanismi difensivi ed in effetti la squadra mostra delle fiammate, che possono durare anche per molti minuti, come capitato nel primo quarto e mezzo ma anche nella seconda metà del terzo, di onnipotenza difensiva. Il problema è che quando la concentrazione marca visita, vengono fuori tutte le lacune individuali di questo manipolo di ottimi attaccanti e, chi più chi meno, pessimi difensori. Ecco allora spuntare i backdoor con schiacciata di Tepic (!!) e gli alley-hoop di Perovic (!!!). Perchè il discorso è molto semplice: con un sistema difensivo puoi sopperire alle carenze individuali dei tuoi uomini, ma se i tuoi uomini non riescono nemmeno a tenere un palleggio del loro diretto avversario, non ci sono rotazioni e aiuti che tengano, a meno di non avere in squadra Flash Gordon e Speedy Gonzales, anche se avendo in squadra quest'ultimo, potrebbero sorgere problemi di intimidazione.
All'allenatore senese si può imputare poco o punto, perchè il sistema offensivo, anche avendo due mesi a disposizione, è inallenabile per caratteristiche degli interpreti, quello che poteva fare in difesa l'ha fatto e quel poco che ha potuto costruire in attacco l'ha messo in piedi, mettendo il marchio su alcune ottime circolazioni della boccia, tanto più deliziose se si considera la bassissima capacità di lettura degli attori in campo.
Volendo essere pignoli gli si può criticare un eccessivo ricorso alla zona 3-2, tanto efficace e spiazzante nei primi minuti, quanto letale per chi la fa quando un Teodosic a caso inizia a leggertela e i vari Krstic e Macvan a fartela a fette coi loro tagli. Ma assomiglia molto a quegli interisti che dopo lo 0-6, sembrava Wimbledon, sottolineavano il fatto che sullo 0-1 ci fosse un rigore su Vieri.
La percentuale da tre ci ha oltremodo penalizzati però quella è figlia, oltre che delle scarse doti di lettura di cui sopra, del fatto di non avere un playmaker in campo, è quella che è, dalla capacità di una star di leggere i raddoppi e di reagire di conseguenza, della capacità di un gregario di dare il miglior angolo di passaggio.
La Serbia, e in particolare l'indisponente ma squassante Teodosic, s'è dimostrata la squadra solida che ci si sarebbe aspettati all'inizio. Non è ancora chiaro se abbia giocato al gatto col topo, perchè quando l'Italia difendeva sul serio ha dato più l'idea di essere in difficoltà che in controllo, però sicuramente quando ha spalancato la manetta del gas, ha fatto capire di che materiale è fatto il muro che separa da loro la pattuglia tricolore. La Spagna sembra ancora troppo fuori portata ma il pronostico più semplice è quello di una replica della finale di due anni fa.
Domani, dopo un solo giorno, ci attende La Sfida che ci farà capire quante pagnotte abbiamo già mangiato o dovremo ancora mangiare. La Germania è spaccata in due tronconi, non più Est/Ovest ma backcourt/frontline: la qualità degli esterni è più drammatica de "Il miglio verde" o di una canzone di Amedeo Minghi, di contro hanno una batteria di lunghi che noi non avremmo neanche a mettere insieme sei o sette generazioni. Gallinari pare avere una caviglia in disordine ma se ne avrà una minima possibilità (e ce la dovrebbe avere, a costo di un'infiltrazione), giocherà. Bargnani dovrà cercare di tenere botta contro Nowitzki e Kaman (e Jagla e Olbrecht e Pleiss) ma se nella casellina apposita ci sarà una W o una L lo deciderà il ragazzo da San Giovanni in Persiceto. L'Italia cestistica spera che passi una notte come quella del Principe di Condè prima della battaglia di Rocroi che di "Vincere e vinceremo" e "Li attaccheremo fin dal tunnel", pomposamente annunciati da novelli Leonida che appena si alza la palla a due si sciolgono come un cubetto di ghiaccio all'Equatore ci saremmo anche un po' rotti le scatole.
Noi ci crediamo, ora tocca a voi.
Prossimo appuntamento domani sera ore 20.00, Italia vs Germania.
[Eurobasket Lituania 2011] Serbia vs Italia - il commento di Mario Boni
dal nostro canale BC Channel
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