-Si ritorna in campo dopo le adrenaliniche final 4 di Istambul e dopo i disordini di appena due giorni fa che hanno costretto la federazione a rinviare il primo round della finale playoff ellenica, che vede affrontarsi le due superpotenze ateniesi: Olympiakos e Panathinaikos. I primi, galvanizzati dall'Eurolega, sono decisi ad interrompere un digiuno di 15 anni mentre i biancoverdi non vogliono regalare altre soddisfazioni ai rivali dopo le imprese in terra turca. Basta questo per capire le premesse di questa partita: intensità a mille e spettacolo assicurato. Gara1 ai "padroni di casa" dell'Olympiakos dopo 40 minuti di bellissimo basket e grandissime emozioni.
-E' un sollievo rivedere, dopo le final 4 di Eurolega, i settori lunghi delle due squadre giocare bel basket. Batiste ha dominato i primi due quarti, lasciando intendere di poter dominare ancora sotto le plance nonostante l'età e un fisico più minuto rispetto ai suoi rivali europei.
-Printezis verrà giustamente (e per la sua felicità) ricordato per il buzzer beater contro il CSKA, ma questo è forte veramente: ha dato sfoggio di almeno due movimenti in post di altissimo livello e di un tiro da fuori niente male per un lungo. Purtroppo forza veramente troppo e questo ridimensiona il suo valore.
-Papanikolau conferma le sue capacità. Migliore in campo dei suoi (ma va sottolineata anche la prova di Hines); il talento greco non è sicuramente perfetto, e ci mancherebbe alla sua età, ma ha una tecnica di tiro che definire perfetta sarebbe riduttivo e una disciplina in campo fuori dal comune per quest'età. La brutta notizia è che si è dichiarato eleggibile per il draft NBA.
-Ancora una volta protagonista Ivkovic, che toglie dalla partita Diamantidis e Jasikevicius e concede soprattutto il tiro da fuori agli avversari le cui basse percentuali spiegano in largva misura questa sconfitta.
-Finalmente capisco il senso del liceo classico: a differenza
dell'eurolega, in campionato i cognomi sulle maglie dei giocatori sono
scritti in greco.
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