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Puntualizziamo: Montegranaro vs Milano 76-82

- La partita la vince Milano ma tatticamente, almeno per 3/4, la porta a casa Recalcati. L'ex-coach della nazionale, che non è l'ultimo arrivato, scommette molto nelle scarsa attitudine dei milanesi alla transizione difensiva e "obbliga" la sua squadra a correre in contropiede come prima-seconda-terza opzione offensiva. Il primo quarto scava il solco che durerà fino all'inizio del quarto conclusivo.

-Ennesima giornata urticante di Milano che parte molle difensivamente, buoni attacchi che non vanno a segno e poca reattività sulle palle vaganti. Il cambio si vede nell'ultima quarto con il quintetto Stipcevic-Langford-Hairston-Melli-Chiotti che gira la partita a livello di intensità. In una serata in cui i milanesi non ne avevano azzeccate due di seguito, il talento di Hairston/Langford, i gomiti sbucciati di Chiotti e Melli e gli attributi cubici di Rok girano la partita. Ennesima dimostrazione che questa squadra avrebbe un potenziale devastante (almeno per la serie A) ma non si ricoda mai come metterlo in pratica dalla palla a 2.

- Montegranaro è una delle squadre che si affida molto al gioco in campo aperto, ma per poterlo fare deve avere un grande supporto dalle percentuali al tiro. Per 3/4 di partita i marchigiani dominano da questo punto di vista, ma commetteno troppi errori quando si tratta di chiudere la contesa. Per certi frangenti Cinciarini, Steele e Burns davano l'imprensione di non poter essere fermati.

- Lo Stipcevic delle ultime partite sta rispondendo alla grande a tutte le critiche che gli erano piovute addosso in questi ultimi tempi. Dopo che voci sempre più insistenti lo davano vicino alla sua partenza (si era parlato di Cantù), il croato a risposto alla grande dando maggiore solidità e togliendoci più volte le castagne dal fuoco. Il problema è stato quello di considerarlo un clone di Cook, capace di gestire e leggere il gioco come il "montenegrino". Invece ha dimostrato che si esprime al meglio quando c'è da spingere e aprire la scatole, grazie al suo tiro fuori.

- Sono l'unico a pensare che Langford e Hairston non debbano giocare insieme in quanto sono due giocatori che attaccano spesso e volentieri il canestro?

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