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Puntualizziamo: Varese - Milano

- Milano vince un derby brutto e spigoloso, rischiando più del necessario, non dando mai la sensazione di poterla perdere. La partita non decolla perché Milano gioca a non farsi male in vista di giovedì, e Varese dimostra tanta voglia e tantissimi limiti in fase di costruzione dell'azione. Alla fine risultano decisivi 6 rimbalzi in più e una migliore percentuale da 3 di Milano.

- Milano svolta la partita con la zona che tanto aveva fatto gioire i tifosi senesi nella scorsa stagione. 3-2 con Moss che compie un raddoppio sistematico sulla palla. Un attacco come quello di Varese, che di fatto non ha soluzioni interne, si è ritrovata con la palla che non scendeva mai sotto la linea del tiro da 3. 

- In una squadra capitanata da due nani razzenti come Clark e Banks, quello che ne risente maggiormente è Ebi Ere. L'ex-Caserta è il giocatore che più di tutti ha sofferto la partenza del duo Green-Dunston. Il primo perché era abilissimo nel metterlo in ritmo, e il secondo perché era in grado di generare delle voragine all'interno del pitturato, che venivano sfruttate dagli esterni in maglia biancorossa. Ora si trova di fatto a fare il tiratore sugli scarichi e a inventare qualche tiro dal palleggio. E' un lontano parente di quello visto l'anno scorso.

- Il grosso problema di Varese è nel fatto che il 90% dei possessi offensivi passano dalle mani di Clark e Banks. I due hanno la tendenza a creare più per se che per gli altri, non offrendo alternativa al gioco perimetrale. Per assurdo, giocano una pallacanestro migliore quando in campo c'è De Nicolao, ma sono costretti a rinunciare ad una buona fetta del loro potenziale.

- Gigli ha dato segnali importanti nei 7 minuti in cui è stato impiegato. Sempre con il giusto timing nelle rotazioni difensive e in attacco non ha avuto problemi a sgomitare sotto canestro, strappando 4 punti e 2 rimbalzi. In aiuto è ottimo, ma soffre un po la mobilità di Polonara (e vorrei anche vedere).

- Polonara ha tutte le carte in regola per diventare il nuovo Ress. Atletismo e attitudine ad aprirsi sul perimetro ci sono, ma deve aggiungere qualcosa nel gioco interno. Potenzialmente un crack da 4 per la nostra nazionale in futuro. Il suo destino si decide adesso.

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