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Verona. Passato, presente e futuro

Il primo aprile 1998 è un giorno scolpito nel cuore e nella mente di tutti gli amanti della pallacanestro griffata Verona. La Scaligera, grazie a un secondo tempo epico, conquistava una incredibile vittoria nel catino bollente del "Pionir" di Belgrado andando a rimontare la sconfitta patita nella gara di andata al PalaOlimpia e poteva quindi fregiarsi di entrare in quel ristretto club di squadre italiane che aveva vinto una coppa importante a livello europeo. Era l'apice di una favola nata 30 anni prima quando la famiglia Vincenzi acquistò la Scaligera e la guidò sino all'affermazione europea dopo che comunque per un decennio la squadra aveva imparato già a farsi conoscere ai massimi livelli vincendo una coppa nazionale e una supercoppa e trovandosi sempre sbarrata la strada dal Real Madrid per la gloria europea, sia in semifinale della Coppa Europa del 1992 sia nella finale di Eurocup del 1997, diventando comunque una consolidata realtà oltre che in ambito nazionale anche in quello continentale.
Superfluo dire che in quel momento nessuno avrebbe mai pensato al "dramma" cestistico che avrebbe travolto la città in riva all'Adige da lì a nemmeno un lustro.
Infatti nel 2000 i "giganti gialloblù" conquistarono una pazzesca semifinale scudetto, dopo che per oltre metà stagione erano rimasti invischiati nella parte bassa della classifica, e così facendo arrivò la qualificazione per l'Eurolega ma anche una nuova proprietà. La società fu acquisita da Eduardo Fiorillo che però nel breve periodo di due anni finì per far cancellare il nome di Verona dal panorama cestistico italiano nonostante la squadra sul campo si sia sempre onorevolmente battuta e salvata. Era il 27 aprile 2002 quando, sconfiggendo Udine per 80-67, la Scaligera lasciava definitivamente il suo ruolo di protagonista nella massima categoria nazionale.
Finita l'epopea si riparte dalla C1 (attuale C Dilettanti) con il ritorno dei Vincenzi al ponte di comando e con la denominazione SanZeno e quindi dopo un paio di stagioni interlocutorie, con tanto di retrocessione in C regionale e pronta risalita, il folle amore per la pallacanestro gialloblù riesplode nel finale della stagione 2006/2007 quando dopo una fenomenale cavalcata la squadra arrivò a giocarsi la finale promozione, poi persa, ma soprattutto riuscì a richiamare al palazzetto oltre 2.500 persone dimostrando l'indiscutibile attaccamento della città verso questa disciplina. Nonostante l'amara conclusione della stagione la società decide comunque di investire, molti però dicono in maniera minima, e acquisisce i diritti per giocare la categoria superiore cambiando il nome in Basket Scaligero, un nome chiaramente rievocativo del recente passato.
La stagione successiva si apre con l'arrivo di un importante sponsor come la Banca Popolare di Verona e si inizia a sognare anche grazie ai proclami fatti dai volti nuovi che sostengono di voler fare il "derby bancario con la Montepaschi...", all'ingaggio di giocatori molto importanti per la categoria come la guardia Ousmane Gueye, l'ala Daniele Benzoni e il centro Claudio Nobile, e dalla ricomparsa fissa in città di un personaggio carismatico e di grande impatto per tutto il panorama cestistico italiano come Andrea Fadini. Fate un bel shaker di tutto ciò con una partenza fulminante della squadra che infila subito 6 vittorie consecutive e un pubblico che aumenta costantemente sulle tribune di un rinvigorito PalaOlimpia. Tenendo conto di quanto detto chiudete gli occhi e provate a immaginare le ambizioni e le aspettative di una tifoseria che è abituata a sfidare la Virtus Bologna, Benetton Treviso o Olimpia Milano e non di certo, con tutto il rispetto, Anzola Basket o Castelnovo Sotto, e avrete un quadro sul fermento che iniziava a impossessare tutto il movimento cestistico veronese. Però le favole sono belle ma la realtà è ben altra cosa, la squadra inizia a perdere partite e posti in graduatoria ma in città, esclusa una piccola parte di sostenitori che pongono al primo posto i risultati sul campo a ciò che succede nelle "stanze dei bottoni", la cosa interessa relativamente dato che si parla insistemente dell'acquisizione dei diritti di una delle numerose società in difficoltà economica che militano in Legadue, voce per altro non nuova dato che da anni ci sono questi "rumors". Il risultato è che, nonostante un pubblico sempre presente, la stagione finisce con un beffardo 2-0 al primo turno di play-off con uno scarto totale di 2 punti (sic!). La beffa maggiore è però il silenzio sul grande salto nel basket "che conta" dato che con il passare delle settimane e dei mesi si capisce che lo Scaligero la stagione successiva la giocherà esattamente nella stessa categoria in cui l'aveva terminata. La Banca si defila e si passa anche un breve periodo di "terrore" per un possibile ridimensionamento delle ambizioni. Quando ci si inizia a domandare quale potrebbe essere il futuro cestistico cittadino ecco che compare uno sponsor importante e di livello internazionale, come Tezenis del gruppo Calzedonia, che concorda con la dirigenza gialloblù un piano quinquennale per riportare Verona nel basket "Pro". Si rinforza il gruppo che partecipa al campionato di B dilettanti, con le aggiunte in particolar modo del play-maker tutto pepe Jordan Losi e del giovane talento Filiberto Dri, si chiama una vecchia conoscenza come Pippo Faina al timone della squadra. La stagione incomincia subito con una striscia di vittorie poi qualche scivolone fà temere a tutti i sostenitori di avere un deja-vu ma questa volta la reazione c'è e la squadra si mantiene sempre nelle parti nobili della graduatoria. Mentre ci si prepara ad entrare nei play-off con la miglior posizione possibile (la squadra a una giornata dal termine è seconda e sabato scorso si è imposta sulla capolista Albignasego davanti a 3.000 e più spettatori) ricompaiono dei flebili tam-tam che parlano di nuovi tentativi alla scalata ai piani alti tramite acquisizione dei diritti. Nella speranza di vittorie e promozioni sul campo resta sempre aperta una porticina, seppur piccola, per prendere l'ascensore e salire di qualche piano.
Riuscirà quindi la triade formata da Vincenzi, Fadini e il marchio Tezenis a restituire ciò che tutti i veronesi si augurano e sognano?! La risposta, forse definitiva, potrebbe giungere nei prossimi mesi, per il momento Verona è ancora viva e il sacro fuoco del basket infiamma ancora la città di Romeo e Giulietta.

4 commenti:

  1. ....ci si inizia a domandare quale potrebbe essere il futuro cestistico cittadino ecco che compare uno sponsor importante e di livello internazionale, come Tezenis del gruppo Calzedonia.... molto intimo come sponsor direi avrano visto il tiro che ha questo genere di indumento come nel cartone animato "gigi la trottola" >>http://www.youtube.com/watch?v=8ehvL9U1iKQ <<

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  2. Beh l'importante è che Verona non sia rimasta in mutande... almeno ha un completo intimo molto interessante! e come l'intimo si esalta sul corpo di una bella donna i soldi, di questo sponsor importante, possono far esaltare Fadini e tutto lo staff dirigenziale veronese. Una proporzione irriverente ma anche suggestiva.

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  3. Beh l'importante è che Verona non sia rimasta in mutande... >> la vedo dùra se lo sponsor è un marchio di intimo.Se ho capito bene tuttora Tenez è lo sponsor d Scaligerò? e come siete messi in classifica?

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  4. >>Il primo aprile 1998 è un giorno scolpito nel cuore e nella mente di tutti gli amanti della pallacanestro griffata Verona. La Scaligera, grazie a un secondo tempo epico, conquistava una incredibile vittoria >>
    Il primo aprile 2009 , 11 anni dopo Fanny fa il suo primo commento ufficiale sul basket, dovrà pur dire qualcosa :P

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