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Puntualizziamo - Avellino - Caserta

Vista in TV

- Clima da derby ma svolgimento tecnico-tattico molto godibile, con due squadra che, forse complici gli infortuni a due giocatori-chiave come Spinelli e Stipanovic, hanno subito messo in chiaro che l'unico modo per scordarsi le difficoltà era quella di attaccarsi a viso aperto, senza troppi ghirigori.

- Green ha dominato la partita, Slay è andato in doppia doppia, sigillando la partita, Dean ne ha imbucati venticinque ma la nota di merito questa volta se la merita un Linton Johnson non particolarmente ispirato offensivamente ma determinante in ogni singolo possesso difensivo ed offensivo.

- Regola aurea: quando il fattore-Andre marca visita, Caserta perde. Nello specifico: l'unica fonte di gioco casertana è Collins. Tolto lui, la palla non circola e ci si limita a degli uno contro uno di giocatori che, Smith escluso, con l'uno contro uno hanno poco o punto a che fare. Non si scappa: il prosieguo della stagione di Caserta ruota intorno al taglio o meno di Rose, a meno che Kudlacek non si riveli quello che non si è rivelato manco in Legadue.

- Gaddefors ha solo 19 anni ma l'impressione è che a metacampo valga tra lo zero e la virgola e palla in mano ancora meno. Aggiungiamoci che il tiro pare essere più che sospetto, soprattutto in fase di rilascio e la comprensione del gioco sia alle aste e abbiamo il quadro di un giocatore che, ora come ora, non vale la candela del passaporto che si porta in dote.

- Il basket è uno sport giusto. Uno che si presenta vestito come il Sacripanti odierno merita di perdere. Pino, guarda che la salvia che si usa col polpettone è l'officinalis, non la divinorum...

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