- Clima da derby ma svolgimento tecnico-tattico molto godibile, con due squadra che, forse complici gli infortuni a due giocatori-chiave come Spinelli e Stipanovic, hanno subito messo in chiaro che l'unico modo per scordarsi le difficoltà era quella di attaccarsi a viso aperto, senza troppi ghirigori.
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- Regola aurea: quando il fattore-Andre marca visita, Caserta perde. Nello specifico: l'unica fonte di gioco casertana è Collins. Tolto lui, la palla non circola e ci si limita a degli uno contro uno di giocatori che, Smith escluso, con l'uno contro uno hanno poco o punto a che fare. Non si scappa: il prosieguo della stagione di Caserta ruota intorno al taglio o meno di Rose, a meno che Kudlacek non si riveli quello che non si è rivelato manco in Legadue.
- Gaddefors ha solo 19 anni ma l'impressione è che a metacampo valga tra lo zero e la virgola e palla in mano ancora meno. Aggiungiamoci che il tiro pare essere più che sospetto, soprattutto in fase di rilascio e la comprensione del gioco sia alle aste e abbiamo il quadro di un giocatore che, ora come ora, non vale la candela del passaporto che si porta in dote.
- Il basket è uno sport giusto. Uno che si presenta vestito come il Sacripanti odierno merita di perdere. Pino, guarda che la salvia che si usa col polpettone è l'officinalis, non la divinorum...
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