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Puntualizziamo - Cantù - Teramo

- Partita tra una squadra con dei limiti ma organizzata e strutturata attorno ad un'idea di gioco e una che, dopo quattro mesi, non si è ancora capito a cosa miri. Con un playmaker con i razzi alle caviglie, e un reparto ali e centri con la ghisa nelle scarpe. Niente di più naturale dei 10 punti che per tre quarti di partita li hanno divisi.

- Markoishvili oggi era su OFF. 11 in 19 con la presenza difensiva di un ectoplasma.

- Quando Trinchieri si trova di fronte un playmaker in grado di creare dal palleggio per sè e per i compagni fa di tutto per acconentarlo, facendolo palleggiare 20 secondi per azione, per poi segnare o assistere il canestro di un compagno, con l'unico scopo di evitare che faccia circolare la palla, mettendo in ritmo tutti i compagni. Brown e Ramagli hanno mangiato non l'esca ma tutta la canna e hanno eseguito alla perfezione il piano.

- Arbitraggio che non si potrebbe nemmeno definire "da Eurolega", anzi, rubando un termine alla pedata, dovrebbe essere definito "all'inglese". Non è stato fischiato NULLA da una parte e dall'altra. Anzi, per aumentare le similitudini con il calcio d'oltremanica, uno dei pochi fischi è stato zufolato all'indirizzo di Micov, reso di essersi tuffato per simulare uno sfondamento, prontamente ripreso da Ramilli, che l'ha minacciato di tecnico.

- L'ambito premio del "Segalino d'oro" (inteso come cultore della segale cornuta) lo vince Ramagli. Una manciata di secondi alla fine del terzo quarto, Dee Brown appoggia il -10 e Teramo pare avere qualche chance di rientrare in partita. L'ex biellese leva il prodotto di Illinois e fa entrare, per la prima volta, il virgulto abruzzese, con un compito da nulla: marcare un Basile, fin allora tra l'incolore e il dannoso, che era appena entrato in ritmo. Non si sa seguendo quali criteri, forse quelli dell'A14. Il pugliese si nasconde dietro il blocco e spara la tripla che lo mette in ritmo. Grande Ramagli!

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