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Puntualizziamo Olympiakos - Milano

- Milano vince da grande squadra, soffrendo su uno dei campi più difficili d'Europa, contro un arbitraggio molto casalingo, e gestendo alla grande i problemi di falli che hanno attanagliato l'Olimpia per tutta la partita. Decisivi: la percentuali al tiro da 3, i rimbalzi offensivi e l'immarcabilità di Langford.

- L'avvio shock dell'Oly è passa tutto dalle mani di Perperoglu. Il greco è abilissimo nel punire la lentezza di piedi di Gentile, battendolo costantemente e mettendo in ritmo i compagni. Il 7/7 iniziale dei greci è la logica conseguenza. A tempo perso, martella da 3 e in post, dove per lunghi tratti della partita è inarrestabile. Dimostrazione plastica del perché questo gioca sempre nelle squadre dove l'eurolega si vince.

- Almeno per questa sera, Gesù non è nato a Betlemma ma a Fort Worth, Texas. Keith Langford gioca sul dolore, ma produce una partita ai limiti dell'immortalità. Venti punti che dicono poco del peso specifico di ogni canestro. La rimonta parte con lui in campo, poi segna sempre quando l'Oly vuole rientrare e alla fine la chiude con un siluro da 8 m, che gela il sangue dei tifosi del Pireo. In tutto questo produce anche 8 assist, ennesima dimostrazione della maturazione del texano in questa stagione.

- Se il tabellone offensivo ringrazia Langford, i ragazzi di Banchi devono rendere omaggio alla loro coppia di lunghi, che oggi ha giocato ai limiti della perfezione. Samuels ha imparato a usare i suoi kg in attacco, mettendo in difficoltà una grande giocatore come Dunston. L'ex-Varese non ci prende mai contro il giamaicano. Lawal, gioca è molto meno incisivo in attacco, ma è fondamentale nel catturare i rimbalzi offensivi, che hanno permesso all'Olimpia di rimanere davanti. 

- Dunston oggi mi ha fatto maledire il giorno in cui l'Olympiakos ha soffiato il suo cartellino a Portaluppi. Nel primo tempo soffre tantissimo Samuels, ma nell'ultimo quarto decide che nei suoi pressi non si tira più, facendo sembra Lawal (e tutti quelli che si avventuravano in area) dei bambini sperduti, pestato da un bullo. Ci sono volute le magie di Langford per scardinare la no-fly zone Bryant.

- L'Olympiakos deve trovare un'alternativa a Spanoulis (direte voi non esiste), ma soprattutto all'assenza di Law. Squadra che fatica tremendamente a difesa schierata, quando mancano i suoi due leader. Collins non sembra minimante pronto per questo livello. Sloukas, Lojesky e Mantzaris sono ottimi gregari, superbi nell'esaltare il loro leader, ma in 3 non fanno un attaccante che sia uno.



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